Dedalus
- 10/05/2021 21:03:00
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Sequenze drammatizzanti tradotte in versi "di come il giorno era breve e i sogni incompiuti/di come la luce entrava dentro noi e poi spariva", giustapposizione di ricordi "di come si restava sospesi foglie sul ramo in attesa del vento/senza conoscerne la direzione né se il viaggio prevedeva il ritorno" e miriadi di pensieri atti a stimolare riflessioni su riflessioni. Un’incursione nel cuore sotterraneo daltri tempi farcito da pittogrammi quasi surreali che lasciano allimmaginazione del lettore quel giusto spazio che gli possa dare un incentivo allinterpretazione. La struttura, libera da lacci, ubbidisce come di consueto al ritmo ed allarmonia dei suoni trascurando volutamente le normali e e più seguite regole metriche. Ancora un testo molto apprezzabile.
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