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Commenti al testo di Rosetta Sacchi
Possiamo parlarne da mattina a sera

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 Dedalus - 10/05/2021 21:03:00 [ leggi altri commenti di Dedalus » ]

Sequenze drammatizzanti tradotte in versi "di come il giorno era breve e i sogni incompiuti/di come la luce entrava dentro noi e poi spariva", giustapposizione di ricordi "di come si restava sospesi foglie sul ramo in attesa del vento/senza conoscerne la direzione né se il viaggio prevedeva il ritorno" e miriadi di pensieri atti a stimolare riflessioni su riflessioni. Un’incursione nel cuore sotterraneo d’altri tempi farcito da pittogrammi quasi surreali che lasciano all’immaginazione del lettore quel giusto spazio che gli possa dare un incentivo all’interpretazione. La struttura, libera da lacci, ubbidisce come di consueto al ritmo ed all’armonia dei suoni trascurando volutamente le normali e e più seguite regole metriche. Ancora un testo molto apprezzabile.